Pagine

venerdì 8 marzo 2013

Aforismi Bruno Barilli (parte prima)

Bruno Barilli (parte prima)

Bruno Barilli è stato uno scrittore e critico musicale italiano.











Data di nascita. 14 dicembre 1880, Fano

Data di morte: 15 aprile 1952, Roma

Letteratura Bruno Barilli

  • Il pubblico non deve comandare, perché il pubblico vuol dire abitudine; tuttavia sia permesso al pubblico di fischiare perché fra i fischi nascono i capolavori.
  • L'arte dev'essere creazione e ricreazione incessante.
  • Ci vogliono degli artisti che piglino lo spettacolo per i piedi e lo mettano sulla testa.
  • Quando in un teatro il loggione è vuoto è segno che la città non ha cervello.
  • Io che cerco me stesso da mattino a sera, figurarsi se voglio scovare un altr'uomo introvabile.
  • Non è la perfezione che bisogna cercare. La perfezione è un pretesto per non muoversi più. Qui sta l'errore della Scala di Milano, d'un teatro come quello. La perfezione matura cogli anni e s'isola nello spazio e nel tempo. Ma quando la perfezione si vuol fabbricarla su misura, bravura ed esperienza non servono. Soltanto nell'innocenza e in un ardore che contraddice i dogmi e l'esperienza si trova qualche volta il germe di una nuova perfezione.
  • Sono vent'anni che questa decadenza dura. Da dieci anni col cambiamento di direzione della Casa Ricordi, il disastro del teatro lirico italiano diventò irreparabile.
  • La musica del M. Pizzetti non esiste, e se mi stuzzicate vi dirò in un orecchio che non esiste nemmeno il M. Pizzetti.
  • Due régisseurs? Ma cosa sanno fare questa gente? Nient'altro che quel che si è fatto sempre.
  • Un Pantheon di grandi uomini del giorno, tutti pieni di segatura dalla testa fino alle suole. Fai loro un buco in qualunque parte e la segatura vien fuori.
    • L'amore è quello di dare tutto di sé e della propria vita e del proprio avvenire perdere tutto – e di cercare per liberarsi di questo impegno del cuore inutilmente durante quarant'anni, senza fine, fino alla morte – questo è amore – e odio insieme.
    • Lontana dal mondo e dal tempo, staccata. Immobile e imperitura, Venezia bisogna rispettarla fin dove è possibile. Noli me tangere dice.
    • Inalienabile diritto dell'artista: adoperare come materiale per la sua arte la propria vita.
    • Settant'anni mi sono caduti a un tratto tutti insieme sulla testa.
    • Il giusto desiderio che ha ogni italiano di conoscere i fatti altrui.
    • È un vero peccato, quando si posseggono così interamente i mezzi d'un vero musicista, di non esserlo punto.
    • Noi non sopportiamo che un toro si comporti davanti al panno rosso come una vacca.
    • La pietà è un articolo di lusso che la natura nella sua saggezza consente solo all'umanità.
    • Non c'è cosa che stanchi più d'un miracolo che dura. I miracolati tirati fuori dal sepolcro non ce la fanno di campare così per forza. Non vedono l'ora di tornare sottoterra.
    • Prima l'artista, poi i suoi glossatori. Prima nostro Signore che s'immola, poi i suoi preti.
      • Mozart, Moussorgki, Apollinaire, Stravinski, Rimbaud non sono uomini da incasellare. Incasellatevi fra voi tutti, l'un l'altro, reciprocamente, nella vostra Enciclopedia Treccani.
      • Un artista vero oggi non può che rassegnarsi alla più disperata rassegnazione e presentare il conto alla posterità.
      • Il tempo non rispetta quel che si è fatto senza di lui.
      • Si tratta di insistere, di rompere le scatole, di pestare, di scalpitare, di nitrire, di ragliare, di gemere, di urlare, di sgomitare, di ruggire, di buttarsi in ginocchio, di rifar quelle scale dalle quali si è buttati, di scrivere a quattro mani, come uno scimmione, su quattro registri musicali, di scrivere, di telegrafare, di supplicare, di felicitarsi, d'augurare; la ragione sociale prevale su tutto oggi.
      • Le idee sono bastoni fra le ruote.
      • Per me l'intelligenza è la percezione occasionale di tutte quelle cose che sono nell'aria, a mezz'aria (e non sono le mosche).
      • Tutti gli specchi sono pieni di imbecilli.
      • Gli artisti, le farfalle, gli ubriachi vanno avanti a zig zag. Soltanto i ciechi e le locomotive van sempre dritto, e se la terra non fosse rotonda ne cascherebbero fuori nell'etere.
      • Si vive per intervalli, su ore di passaggio.
      • Si trovano sempre adolescenti sensibili all'aggettivo. Voi maestri del sostantivo, voi siete proprietari e noi nullatenenti.

Nessun commento:

Posta un commento