sabato 1 giugno 2013

Aforismi Goran Bregovic

Goran Bregovic

Goran Bregović è un musicista e compositore bosniaco.
Data di nascita: 22 marzo 1950, Sarajevo, Bosnia ed Erzegovina
Libri Goran Bregovic
Musica Goran Bregovic
Musica MP3 Goran Bregovic
  • La mia musica è una miscela, nasce dalla frontiera balcanica, una terra misteriosa dove si incrociano tre culture: ortodossa, cattolica e musulmana.
  • Non sono della generazione di MTV, uno che deve essere sempre presente nelle classifiche o sotto gli occhi di tutti. Sono un compositore, ho i miei ritmi: scrivo e incido quando riesco. Se non ci riesco non lo faccio.
  • Durante il periodo comunista facevo un disco e una tournée ogni due anni a causa delle tasse che arrivavano anche al novanta per cento e io non volevo lavorare per pagarmi le tasse, così iniziai a viaggiare per il mondo.
  • Non ho mai avuto un'educazione musicale, bensì una sorta di conoscenza inconscia, che mi fornisce una percezione di qualcosa che, pur non conoscendo, capisco. Anche Beethoven, verso la fine della sua esistenza, riusciva a comporre senza poter sentire nulla, perché c'era qualcosa che sentiva per lui.
  • Al tempo del mio successo nella ex Jugoslavia ho fatto dei dischi negli studi dei Pink Floyd e per me loro sono sempre stati un modello dal punto di vista della loro immagine pubblica. Non si conoscono i loro volti e si possono incontrare per strada senza che tu ti accorga di loro. Li ho visti in concerto e potevano sembrare persone come mio padre.
  • Ciò che ho oggi è quello che ho sognato tutta la vita: un grosso pubblico ai miei concerti e numerosi acquirenti dei miei dischi, senza però essere costretto ad apparire in un certo modo.
  • Gli zingari rielaborano ogni tipo di musica infischiandosene dei diritti d'autore.
  • Il grande salto è avvenuto quando ho scoperto di essere un musicista provinciale. In realtà lo sapevo già, ma non avevo mai provato a farmene una ragione. Poi ho scoperto che c'era qualcosa di buono in questa provincialità, perché significava soprattutto legame con la mia tradizione; dovevo solamente cambiare modo di esprimere tale legame.
  • Gli artisti occidentali hanno la piccola illusione di sentire che ciò che fanno è importante e può contribuire a cambiare le cose. Ma io vengo da un paese che fino a qualche anno fa era comunista: nessun artista che arriva da una situazione del genere può coltivare questa illusione, quella che qualche nota possa cambiare gli eventi. Il nostro approccio è decisamente più minimalista: sappiamo che il nostro lavoro può contribuire a illuminare le piccole cose.
  • Quando iniziai a viaggiare per il mondo e vidi in Tailandia, come in Polonia e in altri luoghi, dei gruppi rock'n'roll assolutamente ridicoli, allora capii che quel tipo di provincialità era totalmente succube di modelli imposti dall'Occidente e dall'America in particolare. Poi ho scoperto che, anche se fossi stato il compositore più stonato del mondo, avrei dovuto essere fiero di questa mia "tipicità", perché in essa sarei riuscito ad esprimere la mia più genuina identità culturale.

    • Kusturica proviene dalla scuola cinematografica di Praga, in cui si pensava che solamente nei brutti film fosse necessaria la musica come un supporto ortopedico. Poi il suo rapporto con la musica è cambiata. In fondo anche lui è stato un musicista punk a Sarajevo, e ha sempre amato un certo tipo di musica che avesse impatto.
    • Se pensi che Morricone per anni non ha lavorato su buoni film, capisci che ciò è successo solo perché lui non ha potuto scegliere.
    • Generalmente i musicisti che sanno fare musica non lavorano sui film. Non è il posto adatto per esprimersi, specialmente nelle produzioni americane. Dovevo firmare un contratto per un film con Robin Williams. Quando mi hanno spedito il contratto ho capito perché nei film americani non c'è mai della buona musica: comprano tutto, vogliono arrivare a possedere tutto. Inoltre ricercano solo effetti sonori di accompagnamento, senza un ruolo espressivo vero e proprio.
    • Ci sono delle vere e proprie imposizioni da parte dei produttori americani che chiedono sempre l'esclusiva sui diritti d'autore e impediscono di fare qualsiasi altra cosa durante la lavorazione del film. Oggi non sarei qui ad eseguire i miei pezzi se non li avessi mandati a farsi fottere. Non sono pronto a lavorare per niente se poi non sono il possessore del mio lavoro ed è questo il motivo per cui non voglio più lavorare negli USA.
    • In Italia c'è un popolo straordinario, che è capace di accogliere, di amare e all'occorrenza di farsi anche una risata quando vengono pronunciate parole intolleranti.



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