lunedì 29 dicembre 2014

Il Giovane Gambero

Il Giovane Gambero


Un giovane gambero pensò: "Perché nelle mia famiglia tutti camminano all’indietro? Voglio imparare a camminare in avanti, come le rane, e mi caschi la coda se non ci riesco."

Cominciò a esercitarsi di nascosto, tra i sassi del ruscello natio, e i primi giorni l’impresa gli costava moltissima fatica: 

Urtava dappertutto, si ammaccava la corazza e si schiacciava una zampa con l’altra. Ma un po’ alla volta le cose andarono meglio, perché tutto si può imparare, se si vuole.

Quando fu ben sicuro di sé, si presentò alla sua famiglia e disse: 

"State a vedere". E fece una magnifica corsetta in avanti.

"Figlio mio" scoppiò a piangere la madre, "ti ha dato di volta il cervello? Torna in te, cammina come i tuoi fratelli che ti vogliono tanto bene"

I suoi fratelli però non facevano che sghignazzare.

Il padre lo stette a guardare severamente per un pezzo, poi disse: 

"Basta così. Se vuoi restare con noi, cammina come gli altri gamberi. Se vuoi fare di testa tua, il ruscello è grande : vattene e non tornare più indietro."

Il bravo gamberetto voleva bene ai suoi, ma era troppo sicuro di essere nel giusto per avere dei dubbi: abbracciò la madre, salutò il padre e i fratelli e si avviò per il mondo.

Il suo passaggio destò subito la sorpresa di un crocchio di rane che da brave comari si erano radunate a far quattro chiacchiere intorno a una foglia di ninfea.

"Il mondo va a rovescio" disse una rana, "guardate quel gambero e datemi torto, se potete."

"Non c’è più rispetto" disse un’altra rana.

"Ohibò ohibò" disse un terza.

Ma il gamberetto proseguì diritto, è proprio il caso di dirlo, per la sua strada. A un certo punto si sentì chiamare da un vecchio gamberone dall’espressione malinconica che se ne stava tutto solo accanto ad un sasso. 

"Buon giorno" disse il giovane gambero.

Il vecchio lo osservò a lungo, poi disse: "Cosa credi di fare? Anche io, quando ero giovane, pensavo di insegnare ai gamberi a camminare in avanti. Ed ecco cosa ci ho guadagnato: vivo tutto solo, e la gente si mozzerebbe la lingua, piuttosto che rivolgermi la parola: Fin che sei in tempo, da’ retta a me: rassegnati a fare come gli altri e un giorno mi ringrazierai del consiglio."

Il giovane gambero non sapeva cosa rispondere e stette zitto. Ma dentro di sé pensava:
"Ho ragione io."

E salutato gentilmente il vecchio riprese fieramente il suo cammino.

Andrà lontano? Farà fortuna? Raddrizzerà tutte le cose storte di questo mondo? Noi non lo sappiamo, perché egli sta ancora marciando con il coraggio e la decisione del primo giorno. 

Possiamo solo augurargli, di tutto cuore: Buon viaggio!

Il giovane gambero rifiuta di rispettare la tradizione che lo condanna a camminare all'indietro, se tutti fossero sempre obbedienti ai costumi del passato non potrebbe esistere progresso.... e te cosa ne pensi?

di Gianni Rodari


Aforismi Belli Anthony Robbins

Aforismi Belli Anthony Robbins

Io non mi preoccupo di mantenere la qualità della mia vita, perché ogni giorno lavoro per migliorarla. Mi sforzo continuamente di imparare e di fare nuove e importanti distinzioni sul modo di aggiungere valore alla mia vita e a quella degli altri. Questo mi dà la sicurezza di poter sempre imparare e crescere.

Anthony Robbins



Aforismi Celebri Anthony Robbins

Aforismi Celebri Anthony Robbins

Non dimenticate che il comportamento umano è il risultato dello stato d’animo in cui ci si trova. Se almeno una volta in vita avete ottenuto un buon risultato potete rifarlo ripetendo le stesse azioni mentali e fisiche compiute allora.

Anthony Robbins



Aforismi Famosi Anthony Robbins

Aforismi Famosi Anthony Robbins

Compiendo semplici atti di gentilezza nei confronti degli altri, non possiamo fare a meno di elevare noi stessi.

Anthony Robbins




venerdì 26 dicembre 2014

La Storia della Matita

La Storia della Matita


Il bambino guardava la nonna che stava scrivendo una lettera. 

A un certo punto, le domandò: “Stai scrivendo una storia che è capitata a noi? E che magari parla di me?”

La nonna interruppe la scrittura, sorrise e disse al nipote: 
“È vero, sto scrivendo qualcosa di te. Tuttavia, più importante delle parole, è la matita con la quale scrivo. Vorrei che la usassi tu, quando sarai cresciuto.”

Incuriosito, il bimbo guardò la matita, senza trovarvi alcunché di speciale.

“Ma è uguale a tutte le altre matite che ho visto nella mia vita!”

“Dipende tutto dal modo in cui guardi le cose. Questa matita possiede cinque qualità: se riuscirai a trasporle nell'esistenza sarai sempre una persona in pace col mondo.

Prima qualità: puoi fare grandi cose, ma non devi mai dimenticare che esiste una Mano che guida i tuoi passi. Dio: ecco come chiamiamo questa mano.
Egli deve condurti sempre verso la Sua volontà.

Seconda qualità, di tanto in tanto, devo interrompere la scrittura e usare il temperino. È un’azione che provoca una certa sofferenza alla matita ma, alla fine, essa risulta più appuntita.
Ecco perché devi imparare a sopportare alcuni dolori: ti faranno diventare un uomo migliore.

Terza qualità: il tratto della matita ci permette si usare una gomma per cancellare ciò che è sbagliato.
Correggere un’azione o un comportamento non è necessariamente qualcosa di negativo: anzi, è importante per riuscire a mantenere la retta via della giustizia.

Quarta qualità: ciò che è realmente importante nella matita non è il legno o la sua forma esteriore, bensì la grafite della mina racchiusa in essa. Dunque, presta sempre attenzione a quello che accade dentro te.

Ecco la quinta qualità della matita: essa lascia sempre un segno. Allo stesso modo, tutto ciò che farai nella vita lascerà una traccia: di conseguenza impegnati per avere piena coscienza di ogni tua azione.

da "Sono come il fiume che scorre" di P.Coelho


Frase Saggia Anthony Robbins

Frase Saggia Anthony Robbins

Solamente chi ha imparato il potere di un aiuto sincero e disinteressato prova la gioia più profonda della vita: il vero appagamento.

Anthony Robbins




Citazione Saggia Anthony Robbins

Citazione Saggia Anthony Robbins

La determinazione è la sveglia del volere umano.

Anthony Robbins




Aforisma Saggio Anthony Robbins

Aforisma Saggio Anthony Robbins

Se non puoi, devi. E se devi, puoi.

Anthony Robbins



Frase Bellissima Anthony Robbins

Frase Bellissima Anthony Robbins

Se vogliamo dirigere la nostra vita, dobbiamo prendere il controllo delle nostre abitudini. Non è ciò che facciamo di tanto in tanto che plasma la nostra vita, ma ciò che facciamo quotidianamente.

Anthony Robbins





giovedì 25 dicembre 2014

Racconto dell'Albero Triste

Racconto dell'Albero Triste


C’era una volta un bellissimo giardino, con alberi e fiori di ogni tipo, meli, aranci, rose, tutti felici e soddisfatti. 

C’era solo felicità in quel giardino, tranne che per un albero che era molto triste. Il povero albero aveva un problema: non sapeva chi fosse! 

“Ti manca la concentrazione” gli disse il melo, “se davvero ti impegni, puoi fare mele deliziose. Guarda com’è facile”. 

“Non ascoltarlo” intervenne il cespuglio di rose ”e guarda quanto siamo belle noi!”. 

L’albero disperato provò ogni cosa gli venisse suggerita, provò a produrre mele e a far sbocciare rose, ma -non riuscendo- ad ogni tentativo si sentiva sempre più frustrato.

Un giorno un gufo arrivò nel giardino, era il più saggio di tutti gli uccelli, e vedendo la disperazione dell’albero esclamò:
“Non ti preoccupare. Il tuo problema non è così serio. E’ lo stesso di tanti esseri umani sulla terra! Ti darò io la soluzione: non passare la tua vita ad essere ciò che gli altri vogliono che tu sia. Sii te stesso. Conosci te stesso e per far ciò ascolta la tua voce interiore”. 

Poi il gufo scomparve. 

“La mia voce interiore? Essere me stesso? Conoscere me stesso?” l’albero disperato pensava tra sé e sé, quando all’improvviso comprese. 

Si tappò le orecchie e aprì il suo cuore e sentì la sua voce interiore che gli stava dicendo “Non darai mai mele perché non sei un melo, e non fiorirai ogni primavera perché non sei un cespuglio di rose. Tu sei una Sequoia, e il tuo destino è crescere alto e maestoso. Sei qui per offrire riparo agli uccelli, ombra ai viaggiatori, bellezza al paesaggio! Tu hai questa missione! Seguila!”.

A queste parole, l’albero si sentì forte e sicuro di sé e troncò ogni tentativo di diventare quello che gli altri si aspettavano da lui.

In breve tempo riempì il suo spazio e divenne ammirato e rispettato da tutti. Solo da quel momento il giardino divenne completamente felice.

Guardiamoci intorno e chiediamoci: 
Quante sono le sequoie che non sanno di essere tali? 
Quanti sono i cespugli di rose che per paura danno solo spine? 
Quanti alberi di mele non sanno di poter far frutta? 
Nella vita tutti abbiamo una missione da realizzare, uno spazio da riempire. 
Non permettiamo a niente e nessuno di impedirci di conoscere e condividere la meravigliosa essenza del nostro essere perché non è mai troppo tardi per essere quello che avremmo voluto essere.

Tratta dal Web


lunedì 22 dicembre 2014

Le Lenzuola del Vicino

Le Lenzuola del Vicino


Una giovane coppia di sposi novelli andò ad abitare in una zona molto tranquilla della città.

Una mattina, mentre bevevano il caffè, la moglie si accorse, guardando attraverso la finestra, che una vicina stendeva il bucato sullo stendibiancheria.

"Guarda che sporche le lenzuola di quella vicina! Forse ha bisogno di un altro tipo di detersivo...
Magari un giorno le farò vedere come si lavano le lenzuola!"

Il marito guardò e rimase zitto.

La stessa scena e lo stesso commento si ripeterono varie volte, mentre la vicina stendeva il suo bucato al sole e al vento.

Dopo un mese, la donna si meravigliò nel vedere che la vicina stendeva le sue lenzuola pulitissime, e disse al marito:
"Guarda, la nostra vicina ha imparato a fare il bucato! Chi le avrà fatto vedere come si fa?"

Il marito le rispose: "Nessuno le ha fatto vedere; semplicemente questa mattina, io mi sono alzato più presto e, mentre tu ti truccavi, ho pulito i vetri della nostra finestra!"

Così è nella vita!

Tutto dipende dalla pulizia della finestra attraverso cui osserviamo i fatti.

Prima di criticare, probabilmente sarà necessario osservare se abbiamo pulito a fondo il nostro cuore per poter vedere meglio.

Allora vedremo più nitidamente la pulizia del cuore del vicino...

Tratta dal Web


Citazione Bellissima Anthony Robbins

Citazione Bellissima Anthony Robbins

Se fai ciò che hai sempre fatto otterrai ciò che hai sempre ottenuto!

Anthony Robbins



Aforisma Bellissimo Anthony Robbins

Aforisma Bellissimo Anthony Robbins

Il segreto del successo è imparare a usare il piacere e il dolore, invece che lasciarsi usare dal piacere e dal dolore. Se ci riuscirete, avrete raggiunto il controllo della vostra vita. Altrimenti, sarà la vita a controllare voi.

Anthony Robbins



Frase Bella Anthony Robbins

Frase Bella Anthony Robbins

Se vuoi avere successo nella vita, trova qualcuno che ha raggiunto i risultati che tu desideri ed emula i passi che ha compiuto. Così potrai raggiungere anche tu gli stessi risultati.

Anthony Robbins





Frase Celebre Anthony Robbins

Frase Celebre Anthony Robbins

Le vere decisioni si misurano con l'intraprendere nuove azioni. Se non agisci, non hai veramente deciso.

Anthony Robbins




Frase Famosa Anthony Robbins

Frase Famosa Anthony Robbins

Sono giunto a credere che tutto il mio passato, il fallimento e la frustrazione che ho vissuto sono stati effettivamente indispensabili per farmi raggiungere il mio nuovo livello di vita .

Anthony Robbins




domenica 21 dicembre 2014

Citazione Celebre Giosuè Stavros

Citazione Celebre Giosuè Stavros

Quello che oggi può sembrarti una terribile punizione domani potrebbe rivelarsi una benedizione. 
Non fermarti mai nel dolore del momento.
La vita ama sorprendere a distanza di tempo.

Giosuè Stavros




sabato 20 dicembre 2014

Il bruco e il suo Sogno

Il Bruco e il suo Sogno


Un piccolo bruco camminava verso una grande montagna. 

Lungo la strada incontrò una coccinella che gli chiese: “Dove vai?”. 

Il bruco rispose: “Ieri ho fatto un sogno nel quale mi trovavo sulla cima di una montagna e da lì potevo vedere tutta la valle. Oggi voglio realizzare il mio sogno”. 

Sorpresa, la coccinella gli disse: “Devi essere pazzo! Tu sei solo un piccolo bruco. Per te, un sassolino sarà una montagna, una pozzanghera sarà un mare e ogni cespuglio sarà una barriera impossibile da oltrepassare”. 

Ma il piccolo bruco era già lontano e non la sentì. 

Incontrò poi un coniglio: “Dove vai con tanto sforzo?”

Il piccolo bruco rispose: “Ieri sera ho fatto un sogno, ho sognato di essere sulla cima della montagna e da lì potevo ammirare tutta la valle. Mi è piaciuto quello che ho visto e oggi voglio realizzare il mio sogno”. 

Il coniglio si mise a ridere e disse: “Nemmeno io, con le mie grandi zampe e con i miei grandi salti, affronterei un’impresa così difficile”.

E, ridendo, rimase a osservare il piccolo bruco mentre procedeva per la sua strada. 

La stessa cosa accadde con la rana, la talpa e il topo. Tutti gli consigliarono di fermarsi, dicendo: “Non arriverai mai…!”. 

Ma il piccolo bruco, determinato e coraggioso, continuò a camminare. Stremato e senza forze, ad un tratto decise di fermarsi a riposare. Con un ultimo sforzo si preparò un posto per dormire quella notte. 

“Così mi sentirò meglio” disse il piccolo bruco. Ma morì. 

Per giorni, gli animali si avvicinarono a vedere i suoi resti. Lì c’era l’animale più pazzo del mondo, lì c’era l’ultimo rifugio di un piccolo bruco morto per aver inseguito un sogno. 

All’improvviso, però, quel bocciolo grigiastro si ruppe. Comparvero due occhioni, due antenne e due bellissime ali dai colori stupendi. 

Era una farfalla! 

Gli animali restarono senza parole, meravigliati da quella stupenda creatura che in un istante prese il volo e raggiunse la cima della montagna. 

Il sogno del bruco, diventato farfalla, si era realizzato. 

Il sogno per il quale aveva vissuto, per il quale aveva lottato, era finalmente diventato realtà.

Quindi credi sempre ai tuoi sogni perché solo che ci crede fermamente è in grado di realizzarli!!

Tratto dal Web


Citazione Bella Anthony Robbins

Citazione Bella Anthony Robbins

Come devo vivere oggi, per creare il domani che desidero?

Anthony Robbins




Citazione Celebre Anthony Robbins

Citazione Celebre Anthony Robbins

Le Credenze hanno il potere di creare e di distruggere.

Anthony Robbins



Citazione Famosa Anthony Robbins

Citazione Famosa Anthony Robbins

Quando i tuoi desideri sono abbastanza forti ti sembrerà di possedere poteri immensi per raggiungere ciò che desideri.

Anthony Robbins




venerdì 19 dicembre 2014

Racconto del Girasole

Racconto del Girasole 


In un tempo lontano, in una bella distesa di grano, nacque un nuovo fiore. Era diverso da tutti gli altri, e le spighe, con il loro dolce ondeggiare cullate dal vento lo guardavano con diffidenza "un estraneo tra noi" dicevano "che sciagura, rovinerà lo splendido panorama che solo noi riusciamo a creare!", a volte lo prendevano in giro, la spiga Gina diceva:
"Ma guardati sei proprio strano, sei troppo giallo, sarai malato?". 

E il fiore dal lungo stelo, si sentiva sempre più solo, sempre più triste, e mentre cresceva la sua testa si chinava in basso, per la vergogna di essere diverso. 

Le spighe, vedendo che il nuovo arrivato non si difendeva neanche, presero ancora a elogiare le loro qualità una volta raccolte, facendo sentire il nostro fiore ancora più inutile. 

Dicevano in coro: "con il nostri frutti si fa la farina, con la farina si fanno i biscotti le torte e pure la pastasciutta di cui ogni creatura ne va ghiotta!” e la spighe gemelline gli dicevano: “e tu, dicci un po’, a cosa servi? Secondo noi proprio a niente!”

E lo strano fiore si chinava sempre più a guardar la terra! 

Ma un giorno passò di lì una donna con il suo bambino, e le spighe eccitate dai complimenti che sapevano avrebbero ricevuto, si sussurrarono l’un l’altra a bassa voce: “coprite il buffo fiore, di modo che non lo possano vedere!”. 

Ma il bambino curioso notò lo strano fiore tra le spighe di grano, fece avvicinare la sua mamma, e le chiese: “Mamma cos’è questa pianta, a che serve, perché è così china?”. 

La donna riuscì a vedere attraverso la sua solitudine e si commosse, versò una lacrima che finì proprio al centro del cuore del giovane fiore, che sentì per la prima volta un’emozione d’amore.

“E’ un girasole, il più bel fiore”, disse la mamma, “è nato per caso tra le spighe di grano e non sentendosi accettato ha chinato il capo, forse non sa che i suoi tanti fratelli sono talmente belli e talmente fieri da avere il capo eretto per guardare in faccia il sole. 

E poi, piccolo mio, immagina che questa distesa di grano sia un bel piatto di pastasciutta condita da un filo d’olio, il frutto del suo girasole”

Da allora il girasole alzò il capo per guardare il sole da mattina fino a sera, ma senza rancore per le sorelle spighe, che chiesero perdono per il male causato ma soprattutto capirono che un fiore non è peggiore solo perché diverso, che ogni creatura porta dentro di sé la propria bellezza e lo scopo della propria esistenza, e che invece di canzonarlo per tanto tempo avrebbero semplicemente potuto aiutarlo.

Storia Zen - Tratta dal Web




Aforisma Bello Anthony Robbins

Aforisma Bello Anthony Robbins

Nulla ha potere su di me, tranne il potere che conferisco ai miei pensieri coscienti.

Anthony Robbins





Aforisma Celebre Anthony Robbins

Aforisma Celebre Anthony Robbins

La gente non è pigra. Semplicemente ha mete svigorite, mete che non ispirano affatto.

Anthony Robbins




Aforisma Famoso Anthony Robbins

Aforisma Famoso Anthony Robbins

E' nel momento delle decisioni che si plasma il tuo destino.

Anthony Robbins




sabato 13 dicembre 2014

Racconto di Natale

Racconto di Natale


In una casa più o meno umile di un paese qualunque, viveva una famiglia composta dal marito, dalla moglie e dai loro due figli. Juan era il figlio maggiore di 24 anni, quasi avvocato e Priscilla, la minore di appena 4 anni.

Con l'approssimarsi del Natale, il padre aveva comprato un rotolo di cinque metri di carta argentata per poter confezionare i regali, prima di metterli nel modesto alberello, allestito dai primi di dicembre, nell'ingresso della casa.

La notte del 23, l'uomo si decise a impacchettare i regali, più simbolici che preziosi, per la vigilia di Natale. Che sorpresa sgradevole fu trovare nel ripiano dell'armadio, il tubo di cartone dove era arrotolata la carta argentata, spogliato dei cinque metri di costosissima carta da regalo.

I soldi scarseggiavano nella famiglia e possibilmente per questo, malgrado l'ora avanzata, il signore scoppiò dall'ira e mandò a chiamare la sua famiglia per vedere chi aveva utilizzato la carta che lui aveva comprato per i regali. La piccola Priscila apparve a testa bassa per dire a suo padre che l'aveva usata lei.

- Però non ti rendi conto che quella carta era molto costosa e che tuo papà ha dovuto lavorare diversi giorni per comprarla? Potresti dirmi per quale sciocchezza hai usato la carta argentata? La bambina uscì correndo e ritornò con un pacchetto delle dimensioni di una scatola di scarpe, avvolto in vari strati della costosa carta, che adesso era stropicciata ed inutilizzabile.
- Non ti ha detto tua madre che non devi toccare le cose dei grandi per i tuoi giochi? Come ti viene in mente di avvolgere quella scatola in cinque metri di carta argentata?
- E' un regalo di Natale, papà - disse Priscila - per l'alberello.
- E si può sapere per chi è questo regalo così prezioso da usare tutto il rotolo di carta per confezionarlo?
- E per chi potrebbe essere? Per te, papà.
L'uomo si intenerì e abbracciandola le chiese scusa per le grida. Come succede a tutti, con il regalo in mano volle sapere cosa conteneva e chiese a sua figlia il permesso per aprirlo.

Poco dopo, l'uomo tornò ad arrabbiarsi:
- Quando dai un regalo a qualcuno, si suppone che deve contenere qualcosa. Hai usato tutta quella carta per confezionare una scatola vuota?

Alla piccola le si gonfiarono gli occhi di lacrime e disse: La scatola non è vuota, papà, io vi ho soffiato all'interno cinquantotto baci per te. Il padre alzò la bambina e le supplicò che perdonasse la sua cecità e la sua ignoranza. Dicono che l'uomo conservò per sempre la scatola sotto il suo letto e che ogni qualvolta che si sentiva abbattuto, apriva la scatola e prendeva un bacio di sua figlia.

Ciò lo aiutava a recuperare la consapevolezza di ciò che era importante e di ciò che era solo una sciocchezza.

Racconto di Jorge Bucay


domenica 7 dicembre 2014

La Stanza degli Specchi

La Stanza degli Specchi

Un uomo pieno di sé fece ricoprire di specchi le pareti e il soffitto della sua stanza più bella. Spesso vi si rinchiudeva, contemplava la
propria immagine, si ammirava minuziosamente, sopra, sotto, davanti, dietro.Si sentiva tutto ringagliardito, pronto ad affrontare il mondo.

Un mattino, lasciò la stanza senza chiudere la porta. Vi entrò il suo cane che, vedendo altri cani, li annusò; dato che essi lo annusavano, ringhiò; dato che essi ringhiavano, li minacciò; dato che minacciavano, abbaiò avventandosi su di essi. Fu una lotta spaventosa: le battaglie contro se stessi sono le più terribili che ci siano ! Il cane morì, sfinito.

Un asceta passava di là mentre il padrone del cane, desolato, faceva murare la porta della stanza degli specchi.

- Questo luogo può insegnarti molto, gli disse, lascialo aperto.

- Che intendi dire ?

"Il mondo è neutro quanto i tuoi specchi. A seconda che siamo ammirativi o ansiosi, esso ci rimanda ciò che gli diamo. Se sei felice, il mondo lo è. Se sei inquieto, lo è anch'esso. Vi combattiamo incessantemente i nostri riflessi e moriamo nello scontro. Questi specchi ti aiutino a capire: in ogni essere e in ogni istante, felice, facile o difficile, non vediamo né le persone né il mondo, ma la nostra sola immagine. Se lo capisci, ogni paura, ogni rifiuto, ogni lotta ti abbandoneranno."

-Racconti dei saggi dell'India-

Tratto dal Web