sabato 6 aprile 2013

Aforismi Jorge Luis Borges

Jorge Luis Borges

Jorge Francisco Isidoro Luis Borges Acevedo, noto come Jorge Luis Borges, è stato uno scrittore, saggista, poeta, filosofo e traduttore argentino. E' ritenuto uno dei più importanti e influenti scrittori del XX secolo.
Data di nascita: 24 agosto 1899, Buenos Aires
Data di morte: 14 giugno 1986, Ginevra
Libri Jorge Luis Borges

  • Il dubbio è uno dei nomi dell'intelligenza.
  • Il lavoro creativo è sospeso tra la memoria e l'oblio.
  • É indiscutibile, per quanto misterioso, che la persona che concede un favore risulta in qualche modo superiore a quella che lo riceve.
  • Ogni poesia è misteriosa; nessuno sa interamente ciò che gli è stato concesso di scrivere.
  • Morire per una religione è più semplice che viverla con pienezza; lottare in Efeso contro le fiere è meno duro (migliaia di martiri oscuri lo fecero) che essere Paolo, servo di Gesù Cristo: un atto è meno che tutte le ore di un uomo. La battaglia e la gloria sono cose facili.
  • Stampando una notizia in grandi lettere, la gente pensa che sia indiscutibilmente vera.
  • Il reale è quello che vede la maggioranza.
  • Chi dice che l'arte non deve propagandare dottrine si riferisce di solito a dottrine contrarie alle sue.
  • Gli specchi, e la copula, sono abominevoli, perché moltiplicano il numero degli uomini.
  • Abele e Caino s'incontrarono dopo la morte di Abele. Camminavano nel deserto e si riconobbero da lontano, perché erano ambedue molto alti. I fratelli sedettero in terra, accesero un fuoco e mangiarono. Tacevano, come fa la gente stanca quando declina il giorno. Nel cielo spuntava qualche stella, che non aveva ancora ricevuto il suo nome. Alla luce delle fiamme, Caino notò sulla fronte di Abele il segno della pietra e lasciando cadere il pane che stava per portare alla bocca chiese che gli fosse perdonato il suo delitto. Abele rispose: "Tu hai ucciso me, o io ho ucciso te? Non ricordo più: stiamo qui insieme come prima". "Ora so che mi hai perdonato davvero" disse Caino "perché dimenticare è perdonare. Anch'io cercherò di scordare". Abele disse lentamente: "È così. Finché dura il rimorso dura la colpa".
    • Che altri si vantino delle pagine che hanno scritto. Io sono orgoglioso di quelle che ho letto.
    • Ciò che più apprezzo è l'intelligenza, perché l'onestà e il coraggio di una persona a volte non servono per il dialogo.
    • Il mare è un antico idioma che non riesco a decifrare.
    • Innamorarsi è dar vita ad una religione il cui dio è fallibile.
    • La felicità è il fine di se stessa.
    • La poesia non è meno misteriosa degli altri elementi dell'Universo.
    • L'idea di un Dio, un essere onnisciente, onnipotente, e che inoltre ci ama, è una delle più azzardate creazioni della letteratura fantastica.
    • Ogni scrittore, ogni uomo deve vedere in tutto ciò che gli accade, ivi compreso lo scacco, l'umiliazione e la sventura, uno strumento, un materiale per la sua arte, da cui deve trarre profitto.
    • Scrivere non è niente più di un sogno che porta consiglio.
    • Viviamo in un'epoca molto ingenua; per esempio, la gente compra prodotti la cui eccellenza è vantata dalle stesse persone che li vendono.
      • Abbiamo smesso di credere nel progresso. Di che progresso si può parlare!
      • Il vantaggio di avere degli imitatori è che alla fine essi operano una guarigione di te stesso.
      • La vita è troppo povera per non essere anche immortale.
      • La vita stessa è una citazione.
      • L'amicizia fra un uomo e una donna è sempre un poco erotica, anche se inconsciamente.
      • Tutti i libri sono copiati.
      • Un bravo attore non fa mai la sua entrata prima che il teatro sia pieno.
      • Un buon lettore è raro quanto un bravo scrittore.
      • Un uomo gradatamente si identifica con la forma del proprio destino. Un uomo è, a lungo andare, le proprie circostanze.
      • Il libro non è un ente chiuso alla comunicazione: è una relazione, è un asse di innumerevoli relazioni.
        • L'arte vuol sempre irrealtà visibili.
        • La notte ci piace perchè, come il ricordo, sopprime i particolari oziosi.
        • Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, (c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
        • L'opera che perdura è sempre capace di un'infinita e plastica ambiguità; è tutto per tutti; è uno specchio che svela tratti del lettore ed è insieme una mappa del mondo.
        • Essi sapevano che in un tempo infinito ad ogni uomo accadono tutte le cose. Per le sue passate o future virtù, ogni uomo è creditore di ogni, ma anche di ogni tradimento, per le sue infamie del passato e del futuro.[...] Visti in tal modo tutti i nostri atti sono giusti, ma sono anche indifferenti. Non esistono meriti morali o intellettuali. Omero compose l'Odissea; dato un tempo infinito, con infinite circostanze e mutamenti, è impossibile non comporre, almeno una volta, l'Odissea.
        • Essere immortale è cosa da poco: tranne l'uomo, tutte le creature lo sono, giacché ignorano la morte; la cosa divina, terribile, incomprensibile, è sapersi immortali.
        • Io sono stato Omero; tra breve sarò Nessuno, come Ulisse; tra breve sarò tutti: sarò morto.
        • Come sarà il mio redentore? Sarà forse un toro col volto d'uomo? O sarà come me?
        • Un tempo m'intressò la teologia ma da tale fantastica disciplina (e dalla fede cristiana) mi sviò per sempre Schopenhauer, con ragioni dirette, Shakespeare e Brahms, con l'infinita varietà del loro mondo.
        • Avevo compreso da tempo che non c'è cosa al mondo che non sia germe di un Inferno possibile; un volto, una parola, una pubblicità di sigarette potrebbero render pazza un persona, se questa non riuscisse a dimenticarli.
          • Morire per una religione è più semplice che viverla con pienezza; lottare in Efeso contro le fiere è meno duro (migliaia di martiri oscuri lo fecero) che essere Paolo, servo di Gesù Cristo: un atto è meno che tutte le ore di un uomo. La battaglia e la gloria sono cose facili.
          • La Biblioteca perdurerà: illuminata, solitaria, infinita, perfettamente immobile, armata di volumi preziosi, inutile, incorruttibile, segreta. Aggiungo: infinita.
          • La gloria è una forma d'incomprensione, forse la peggiore.
          • Ho conosciuto l'incertezza: una condizione sconosciuta ai greci.
          • Non posso dirti né cosa sei né cosa devi essere. Solamente posso volerti come sei ed essere tuo amico.
          • Se io potessi vivere un'altra volta la mia vita | nella prossima cercherei di fare più errori | non cercherei di essere tanto perfetto, | mi negherei di più, | sarei meno serio di quanto sono stato, | difatti prenderei pochissime cose sul serio. | Sarei meno igienico, | correrei più rischi, | farei più viaggi, | guarderei più tramonti, | salirei più montagne, | nuoterei più fiumi, | andrei in posti dove mai sono andato, | mangerei più gelati e meno fave, | avrei più problemi reali e meno immaginari. | Io sono stato una di quelle persone che ha vissuto sensatamente | e precisamente ogni minuto della sua vita; | certo che ho avuto momenti di gioia | ma se potessi tornare indietro cercherei di avere soltanto buoni momenti. | Nel caso non lo sappiate, di quello è fatta la vita, | solo di momenti, non ti perdere l'oggi. | Io ero uno di quelli che mai andava in nessun posto senza un termometro, | una borsa d'acqua calda, un ombrello e un paracadute; | se potessi vivere di nuovo comincerei ad andare scalzo all'inizio della primavera | e continuerei così fino alla fine dell'autunno. | Farei più giri nella carrozzella, | guarderei più albe e giocherei di più con i bambini, | se avessi un'altra volta la vita davanti. | Ma guardate, ho 85 anni e so che sto morendo.

Nessun commento:

Posta un commento