sabato 5 novembre 2011

Aforismi Lenin

Lenin

Lenin, pseudonimo di Vladimir Il'ič Ul'janov, è stato un politico e rivoluzionario russo. Artefice della Rivoluzione russa dell'ottobre 1917, fu capo del partito bolscevico e presidente del Consiglio dei Commissari del Popolo della Russia sovietica e poi dell'URSS.
Data di nascita: 22 aprile 1870, Ui'janovsk
Data di morte: 21 gennaio 1924, Gorki Leninskie
Libri Lenin

  • Fino a quando gli uomini non avranno imparato a discernere, sotto qualunque frase, dichiarazione e promessa morale, religiosa, politica e sociale, gli interessi di queste o quelle classi, essi in politica saranno sempre, come sono sempre stati, vittime ingenue degli inganni e delle illusioni.
  • Un prete cattolico che violenti fanciulle... è molto meno pericoloso per la democrazia di un prete senza abiti sacri, un prete senza religione grossolana, un prete ideale e democratico che predica la creazione di un nuovo Dio. Poiché smascherare il primo prete è facile, non è difficile condannarlo e scacciarlo – ma il secondo non si lascia scacciare così semplicemente; è mille volte più difficile smascherarlo, e nessun piccolo borghese "Fragile e incostante" si dichiarerà disposto a condannarlo.
  • Colui che attende una rivoluzione sociale pura non la vedrà mai; egli è un rivoluzionario a parole che non capisce la vera rivoluzione.
  • [Sull'armistizio del 1917] Abbiamo alzato ora la bandiera bianca della resa; innalzeremo più tardi, su tutto il mondo, la bandiera rossa della nostra rivoluzione.
  • Da noi si guarda la cooperazione con disprezzo, non comprendendo l'importanza esclusiva che ha la cooperazione, dal punto di vista del passaggio a un ordine nuovo per la via più semplice, facile a accessibile ai contadini.
  • Dal momento che non si può parlare di una ideologia indipendente, elaborata dalle stesse masse operaie nel corso del loro movimento, la questione si può porre solamente così: o ideologia borghese o ideologia socialista. Non c'è via di mezzo (poiché l'umanità non ha creato una "terza" ideologia e, d'altronde, in una società dilaniata dagli antagonismi di classe, non potrebbe mai esistere una ideologia al di fuori o al di sopra delle classi). Perciò ogni diminuzione dell'ideologia socialista, ogni allontanamento da essa implica necessariamente un rafforzamento dell'ideologia borghese.
  • Epurandosi un partito si rafforza.
  • Finché le donne non saranno chiamate, non soltanto alla libera partecipazione alla vita politica generale, ma anche al servizio civico permanente o generale, non si potrà parlare non solo di socialismo, ma neanche di democrazia integrale e duratura.
  • Fra un secolo tra i popoli civilizzati non ci sarà altra forma di governo [se non quello dell'URSS]. Tuttavia, credo che continuerà a sussistere, sotto le macerie delle attuali istituzioni, la gerarchia cattolica, perché in essa si effettua sistematicamente l'educazione di coloro i quali hanno il compito di guidare gli altri. Non nascerà alcun vescovo o papa, come finora è nato un principe, un re o un imperatore, perché per diventare un capo, una guida, nella Chiesa cattolica, è necessario aver già dato prova di capacità. È in questa saggia disposizione la grande forza morale del cattolicesimo, che da 2000 anni resiste a tutte le tempeste e rimarrà invincibile anche in futuro.
  • I tribunali devono non già abolire il terrore – una simile promessa sarebbe illusoria, – bensì, all'opposto, sancire il terrore in linea di principio, in modo chiaro e netto, senza ipocrisie e senza orpelli. Bisogna che le formulazioni del principio del terrore siano il più possibile ampie, giacché soltanto la legalità e la coscienza rivoluzionarie fisseranno le condizioni in maniera più o meno ampia, della sua applicazione.
    • Il marxismo ha aperto la via a uno studio universale, completo, del processo di origine, di sviluppo e di decadenza delle formazioni economico-sociali, considerando l'insieme di tutte le tendenze contraddittorie, riconducendole alle condizioni esattamente determinabili di vita e di produzione delle varie classi della società, eliminando il soggettivo e l'arbitrario nella scelta di singole idee direttive o nella loro interpretazione, scoprendo nella condizione delle forze materiali di produzione le radici di tutte le idee e di tutte le varie tendenze senza eccezione alcuna
    • L'antisemitismo è il socialismo degli imbecilli.
    • L'ineguaglianza dello sviluppo economico e politico è una legge assoluta del capitalismo. Ne risulta che è possibile il trionfo del socialismo dapprima in alcuni paesi o anche in un solo paese capitalistico preso separatamente.
    • La matematica può esplorare la quarta dimensione e il mondo di ciò che è possibile, ma lo zar può essere rovesciato solo nella terza dimensione.
    • La verità è sempre concreta.
    • Ma in realtà l'esperienza dimostra che basta possedere il quaranta per cento di tutte le azioni per dominare l'andamento degli affari di una società per azioni, giacché una parte dei piccoli azionisti, disseminati qua e là, non ha la possibilità di intervenire alle assemblee generali, ecc.
    • Non è tutt'oro quel che riluce. Le frasi di Trotsky sono molto luccicanti e sonore, ma non hanno contenuto.
    • Non giocare mai con l'insurrezione. Ma quando la si inizia, mettersi bene in testa che bisogna andare sino in fondo.
    • Non siamo pacifisti. Siamo avversari della guerra imperialista per la spartizione del bottino fra i capitalisti, ma abbiamo sempre affermato che sarebbe assurdo che il proletariato rivoluzionario ripudiasse le guerre rivoluzionarie che possono essere necessarie nell'interesse del socialismo.
    • Non urlate tanto sul cinismo! Il cinismo non sta nelle parole che descrivono la realtà ma nella realtà stessa.
      • Per fare una frittata bisogna rompere delle uova.
      • Quando avremo vinto alla scala mondiale, con l'oro si faranno gli orinatoi delle grandi città.
      • Tutta l'esperienza della storia moderna e, in particolare, la lotta rivoluzionaria del proletariato di tutti i paesi, sviluppatasi per più di cinquant'anni, dopo la pubblicazione del Manifesto comunista, dimostrano inconfutabilmente che la concezione marxista del mondo è la sola espressione giusta degli interessi, delle opinioni e della cultura del proletariato rivoluzionario.
      • [Su Gabriele D'Annunzio] L'unico rivoluzionario in Italia.
      • Non mi dilungherò sulle caratteristiche personali degli altri membri del CC. Ricordo soltanto che l'episodio di ottobre di Zinoviev e Kamenev non è naturalmente dovuto al caso, ma lo si può ascrivere a loro colpa personale tanto poco quanto a Trotski il suo non bolscevismo.
      • È proprio vero che la libertà è preziosa; così preziosa che dovrebbe essere razionata.
      • Finché ci sarà uno stato non ci sarà libertà. Quando ci sarà libertà non ci sarà uno stato.
      • Il comunismo è il potere sovietico più l'elettrificazione di tutto il paese.
      • L'autorità avvelena chiunque l'assume su se stesso.
      • La democrazia è uno stato che legittima la sottomissione della minoranza alla maggioranza, ed è paragonabile ad un'organizzazione istituita per l'uso sistematico della forza di una classe contro l'altra, di una parte della popolazione contro l'altra.
        • La fiducia è bene, il controllo è meglio.
        • Lo Stato è il prodotto e la manifestazione degli antagonismi inconciliabili fra le classi.
        • Maggiore è la profondità del cambiamento che vogliamo apportare, maggiore deve essere l'interesse che dobbiamo far crescere attorno ad esso.
        • Non contento di aver preso in mano le funzioni di Segretario generale, il compagno Stalin si è attribuito un potere immenso e non sono affatto sicuro che egli sia in ogni occasione capace di farne uso con la necessaria prudenza.
        • Non è serio, in politica, contare sulle convinzioni, la devozione e le belle qualità dell'anima.
        • Ogni cuoco deve imparare a governare lo stato.
        • Sono certo che per causa sua [di Mussolini] e delle idee che lui ha, il marxismo sarà un giorno battuto e definitivamente rovinato.
        • Stalin è troppo arrogante e questo difetto, che può essere tollerato tra di noi e nei rapporti tra comunisti, non è tollerabile in chi occupa il posto di Segretario generale. Perciò propongo che i compagni esaminino la possibilità di allontanare Stalin da tale carica e di sostituirlo con un altro uomo che, prima di tutto, si differenzi da Stalin per una sola dote, cioè una maggiore tolleranza, una maggiore lealtà, una maggiore gentilezza, una maggiore considerazione per i compagni, un temperamento meno capriccioso.
        • Un passo avanti, due passi indietro... È ciò che accade alla vita dei singoli, ed accade anche nella storia delle nazioni e nello sviluppo dei partiti.

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