venerdì 8 marzo 2013

Aforismi Bianca Balti

Bianca Balti

Bianca Balti è una supermodella italiana.
Data di nascita: 19 marzo 1984, lodi
Altezza: 1,76m
Letteratura Bianca Balti

  • Sentirsi Alice [nel paese delle meraviglie] significa vivere senza preoccupazioni. Che bello se fosse possibile! Perdersi nella vita, senza alcuna responsabilità a cui pensare.
  • Sarei sempre disponibile a prendere parte a progetti di artisti solo per il piacere di farne parte.
  • Non ho mai capito veramente cosa, per l'uomo, sia più sexy, ma al di là di questo posso dire che ciò che fa sentire me più sexy è un body intimo, un po' vecchio stile, un po' da donna di altri tempi, rivisitato in chiave moderna.
  • La comodità è la biancheria di cotone dalle linee semplici. Il reggiseno deve sostenere bene e la mutandina non deve essere un tanga.
  • Credo che la lingerie sia l'unica cosa in cui si possa veramente osare, senza sfociare nel cattivo gusto.
  • Sono cresciuta in una famiglia molto pudica in cui non ho mai visto mia madre nuda, se non per sbaglio. Da quando ho vent’anni preferisco il topless in spiaggia e vado in giro molto spesso nuda con mia figlia in casa.
  • Non penso mai alle conseguenze. Mai. Di nulla.
  • Da quanto sono mamma, di sicuro sono diventata una palla! Ho mille preoccupazioni, mille responsabilità, mentre prima ero la regina delle irresponsabili. Oggi devo pensare a tutto, nulla viene lasciato al caso e vivo con una pesantezza maggiore nel cuore, con mille preoccupazioni legate al futuro. C'è però da dire che mai avevo capito prima quanto fosse preziosa la vita.
  • Pensavo che a NY , sarei riuscita a coniugare vita familiare e personale. Non è stato così. Mi sono sentita molto sola in un paese dalla cultura che non mi appartiene affatto. Sono quindi tornata a vivere a Milano perché ho capito che la cosa più importante è essere felice e stare vicino alle persone che amo. E quando si è più felici a livello personale si hanno buoni ritorni anche nel campo professionale.
  • Credo purtroppo che le persone stiano diventando sempre più superficiali e i bambini sempre meno illetterati e più telematici.
    • La "joie de vivre" è scoprire che dopo un periodo di sofferenza si può rinascere. È incontrare persone speciali da cui non ti separerai mai più nella vita. È fare quello che mi passa per la testa , senza scendere mai a compromessi.
    • Siamo divisi. Tra noi giovani, molti pensano ancora alle pailettes, vogliono cose che poi non serviranno a nulla, puntano agli status. Sono come ipnotizzati. Tanti altri invece sono arrabbiati, spaventati: guardano al futuro e vedono che per loro avanzerà poco. Io sono certa: stiamo correndo verso l’apocalisse. Dovremmo frenare, avere il coraggio di cambiare tutto. Invece andiamo avanti con l’acceleratore a tavoletta: dobbiamo consumare, consumare, consumare.
    • [Parlando dei giovani e del loro futuro] Chi si impegna è scoraggiato perché teme che non riuscirà a cambiare nulla, gli altri cercano solo di prendere quello che gli capita a tiro, senza farsi troppi scrupoli.
    • Sono stata fortunata. Facevo la hostess ai congressi. Nonostante i piercing e i capelli rasati e tinti di un colore assurdo, mi ha notato quello che è ancora il mio agente: ho fatto un book e quasi subito sono arrivati i primi lavori importanti.
    • Quando ho cominciato a lavorare nella moda vivevo in una casa occupata e facevo l’università. Dividevo l’appartamento con altri squatter. Mi ricordo che avevo paura del loro giudizio e invece sono stati i primi a sostenere la mia scelta.
    • Anche i maschi più alternativi restano dei maschi. Pensano che solo le donne possano tenere pulita la casa, buttare le bottiglie di birra e lavare i piatti.
    • Non sono né ambiziosa né calcolatrice. Non vado alle feste per arruffianarmi le persone che contano, non amo la mondanità. Lavoro con tutti, ma non ho coltivato alcuna amicizia nel mondo della moda.
    • Non sono mai stata insieme a persone famose. Il padre di mia figlia è un fotografo. Mi sono sempre innamorata di persone normali.
    • Auelli che veramente non sopporto sono gli uomini “diva”. Non ne vorrei mai uno al mio fianco. Non scendono mai dal palcoscenico, vogliono sempre essere al centro dell'attenzione. Non li sopporto.
    • Gli uomini che hanno il potere mi fanno ribrezzo. Hanno venduto l'anima: si vede. Quando mi innamoro, l'anima del mio uomo la voglio per me: quale amore posso costruire con una persona che non ce l'ha più?
      • Io ho avuto fortuna. Vengo pagata per farmi fotografare. Di meriti ne ho pochi. Però non c’entra nulla: vendere il proprio corpo è sbagliato. Punto.
      • Quando vendi il tuo corpo significa che alla tua anima hai già rinunciato. Anche perché stiamo parlando di chi si vende per mettere il Range Rover in garage. Le donne che aspettano i clienti lungo le strade invece non hanno avuto alternative. Loro andrebbero aiutate.
      • I gay che in pubblico fanno finta di essere dei machi meritano di essere presi in giro.
      • Purtroppo per quello che faccio non è richiesto alcun talento. Ho avuto come dono il mio aspetto. Non c’è merito.
      • Non è il lavoro che mi dà la misura di ciò che sono. La cerco piuttosto nelle amicizie, nell’amore, nel rapporto con mia figlia.
      • Siamo vittime di tante mistificazioni. L’11 settembre sembra una bella messa in scena. Ci terrorizzano con gli arabi, con al Qaeda, quando dovremmo temere chi ci dice che l’unica salvezza è continuare a consumare, sempre di più.
      • Immagino spesso come vorrei essere tra tanti anni. Con i capelli bianchi, lunghi, vestita di camicioni, come Marta Marzotto, ma senza i suoi gioiellazzi, perché vorrei vivere con poco. Mi piace anche l’idea di lasciarmi andare, sarò trasandata al punto giusto.
      • Ora interpreto Cleopatra: una donna passionale, opportunista, vanitosa. Capace di tenere testa agli uomini più potenti della sua epoca. Avrebbe fatto impazzire i giornali di gossip.
      • Sono arci patriottica. Quando sono all’estero e criticano l’Italia divento una iena. Abbiamo tanti difetti, ma negli altri Paesi sono anche peggio di noi, che almeno sappiamo vivere con un po’ di gusto.
      • Voglio vivere in Italia, voglio che mia figlia faccia la scuola pubblica, voglio essere curata dalla mutua. Voglio essere fiera del mio Paese, e fare parte in tutto e per tutto del suo popolo.
        • Ho un piano diabolico: vorrei mettere da parte abbastanza per lasciare tutto e vivere di rendita. Mi basterebbe avere una casa a Milano, una al mare e 2.500 euro al mese. Di possedere automobili costose o yacht non mi frega nulla. Di vestiti me ne hanno regalati tanti che mi bastano per due vite. Potrei andare in giro con i miei amici, godermi le giornate con il mio uomo, osservare crescere mia figlia. Avrei tutto quello che serve.

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