martedì 12 marzo 2013

Aforismi Samuel Beckett

Samuel Beckett

Samuel Barclay Beckett è stato uno scrittore, drammaturgo e poeta irlandese. Considerato uno degli scrittori più influenti del XX secolo, Beckett è senza dubbio la più significativa personalità di quel genere teatrale e filosofico che Martin Esslin definì come "Teatro dell'assurdo".
Data di nascita: 13 aprile 1906, Foxrock
Data di morte: 22 dicembre 1989, Parigi
Libri Samuel Beckett
  • Si nasce tutti pazzi, alcuni lo restano.
  • Ho sempre tentato. Ho sempre fallito. Non discutere. Prova ancora. Fallisci ancora. Fallisci meglio.
  • Che cosa so del destino dell'uomo? Potrei dirvi di più a proposito dei ravanelli.
  • Il sole risplende: non ha altra scelta, nulla di nuovo.
  • Le idee si assomigliano in modo incredibile, quando si conoscono.
  • Questo è ciò che potrebbe essere l'inferno: una piccola chiacchierata al mormorio del Lete riguardo ai bei tempi andati, quando preferivamo essere morti.
  • L'uomo di buona memoria nulla ricorda, perché nulla dimentica.
  • Non c'è niente di più comico dell'infelicità .
  • Com'è difficile parlare della luna! È così scema la luna. Dev'essere proprio il culo quello che ci fa sempre vedere.
  • Dove sono, non lo so, non lo saprò mai, nel silenzio non lo sai, devi andare avanti, anche se non posso avanzare, andrò.
    • È un suicidio vivere all'estero. Ma come sarebbe essere a casa? Un persistente disfacimento.
    • La morte mi deve scambiare per qualcun altro.
    • La nascita fu la sua morte.
    • Lavoro con incapacità e impotenza
    • Le donne sono straordinarie con la loro mania di far dormire gli altri nel modo in cui loro gli rifanno il letto.
    • Niente di meglio, niente di peggio, nessuna scelta.
    • Niente è di più ridicolo della disgrazia, altrui naturalmente.
    • Niente è più reale del nulla.
    • Non c'è più niente da esprimere, eppure bisogna dirlo.
    • Non è in grado di pensare senza il suo cappello.
      • Solo sedendo e riposando l'anima diventa saggia.
      • Tutte le arti si assomigliano – un tentativo per riempire gli spazi vuoti.
      • Venimmo per portare la gentilezza, ma non ci fu concesso di essere gentili.
      • La lacrime del mondo sono immutabili. Non appena qualcuno si mette a piangere, un altro, chi sa dove, smette.
      • Ci danno la vita a cavallo di una tomba. Il giorno splende in un istante; ed è subito notte.
      • Partoriscono a cavallo di una tomba, il giorno splende un istante, ed è subito notte.
      • Si lamenta della scarpa, quando dovrebbe lamentarsi del piede.
      • Un cane andò in cucina e si accostò al fornello. Allora col coltello il cuoco lo sgozzò. Ciò visto gli altri cani scavarono una fossa e sulla terra smossa scrissero con la coda: Un cane andò in cucina e si accostò al fornello.
      • Non diciamo male della nostra epoca, non è più disgraziata delle altre. Non ne diciamo neanche bene. Non ne parliamo.
      • Siamo contenti. E che facciamo, ora che siamo contenti? Aspettiamo Godot.
        • Non accade nulla, nessuno arriva, nessuno se ne va, è terribile!
        • La migliore ragione che si può dare per credere [...], è che così è più divertente. Non credere [...] è una noia. Noi non ci preoccupiamo di cambiare. Semplicemente non possiamo sopportare di annoiarci.
        • La differenza, dunque, dico, tra Bergson ed Einstein, la differenza essenziale, è quella tra un filosofo ed un sociologo.

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