sabato 2 marzo 2013

Aforismi Wystan Hugh Auden

Wystan Hugh Auden

Wystan Hugh Auden è stato un poeta britannico.
Data di nascita: 21 febbraio 1907, New York
Data di morte: 29settembre 1973, Vienna

  • Ogni autobiografia tratta di due personaggi, un Don Chisciotte, l'Ego, e un Sancho Panza, il Sé.
  • Il più grande degli scrittori non può vedere al di là di un muro di mattoni, ma diversamente da noi egli non può costruirne uno.
  • Il buono può immaginare il cattivo, ma il cattivo non può immaginare il buono.
  • Siamo sulla terra per aiutare gli altri: ma non conosco il motivo per il quale sulla terra ci sono gli altri.
  • Potrai essere un poeta se vorrai essere spesso umiliato.
  • Se si considera la musica in generale come un'imitazione della storia, l'opera in particolare è un'imitazione della caparbietà umana.
  • Quanto è felice la vita del matematico. Egli viene giudicato solamente dai suoi pari, e lo standard è talmente elevato che nessun collega o rivale può ottenere una reputazione che non merita.
  • La musica è il rimedio migliore durante il momento della digestione.
  • La critica dovrebbe essere una conversazione informale.
  • Tutti i peccati danno dipendenza, e il punto terminale della dipendenza è ciò che viene chiamato dannazione.
    • Nessun eroe è mortale finché non muore.
    • I geni sono i più felici fra i mortali, perché quello che amano fare di più è proprio quello che devono fare.
    • Un professore è uno che parla nel sonno di qualcun altro.
    • Alcuni libri sono immeritatamente dimenticati; nessuno è ricordato immeritatamente.
    • L'uomo è una creatura che crea la storia e che non può ripetere il proprio passato né lasciarselo alle spalle.
    • Per tutte le persone a cui voglio bene non trovo un comune denominatore, ma per quelle che amo sì: mi fanno tutte divertire.
    • La salute è lo stato di cui la medicina non ha nulla da dire; santità è lo stato di cui la teologia non ha nulla da dire.
    • Il poeta è prima di tutto una persona che è passionalmente innamorata del linguaggio.
    • Un libro vero non è quello che si legge, ma quello che ci legge.
    • La musica può essere fatta ovunque, è invisibile e non puzza.
      • Quello che i mass media offrono non è arte popolare, ma intrattenimento destinato a essere consumato come cibo, dimenticato e sostituito da un nuovo piatto.
      • Nessun poeta o romanziere desidera essere l'unico che sia mai vissuto, ma molti di loro desiderano essere gli unici viventi, e parecchi ritengono appassionatamente che il loro desiderio sia stato esaudito.
      • Non servon più le stelle: spegnetele anche tutte.
      • Le facce comuni nei luoghi pubblici | Sono più sagge e più belle | Dei volti pubblici nei luoghi privati.
      • Il male senza voce | Prese a prestito il linguaggio del bene | E lo ridusse a mero rumore.
      • Se possiamo, onoriamo | L'uomo verticale, anche se non stimiamo altri | Che l'uomo orizzontale.
      • Dicono alcuni che amore è un bambino | e alcuni che è un uccello, | alcuni che manda avanti il mondo | e alcuni che è un'assurdità... | Si può farne una buona imitazione | su una sega o uno Steinway da concerto?... | La verità grave, vi prego, sull'amore.... | Busserà la mattina alla mia porta | o là sul bus mi pesterà un piede?... | Sarà cortese o spiccio il suo saluto? | Darà una svolta a tutta la mia vita? | La verità, vi prego, sull'amore.
      • La bontà è più facile da riconoscere che da definire.
      • Se davvero si sentono fratelli gli uomini non cantano all'unisono, ma in armonia
      • Un cattivo lettore è simile a un cattivo traduttore.
      • Per imparare a leggere nel modo giusto, l'erudizione è meno importante dell'istinto.
      • Sento odore di sangue... Sarà il tempo dell'insana pazzia.
      • Non occorre molto ingegno per vedere chiaramente quello che si ha sotto il naso, ma ce ne vuole parecchio per sapere in che direzione puntare quell'organo.
      • Il male non è mai straordinario ed è sempre umano. Divide il letto con noi e siede alla nostra tavola.
      • L'omicidio è unico come è unica la persona che sopprime. Quindi la società deve prendere il posto della vittima. E in sua vece chiedere l'espiazione o assicurare il perdono.

      • Leggere è come tradurre, perché le esperienze di due diverse persone non saranno mai identiche.

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