venerdì 1 marzo 2013

Aforismi Aristotele


Aristotele (Parte seconda)

Aristotele è stato un filosofo e scienziato greco antico, noto come il "filosofo dell'immanenza". È considerato una delle menti filosofiche più innovative, prolifiche e influenti del mondo antico. 
Data di nascita: aC 384, Stagira
Data di morte: aC 322, Calcide
Studi: Accademia di Atene


  • In tutte le cose della natura esiste qualcosa di meraviglioso.
  • L'abitudine è quasi una seconda natura.
  • L'educazione è il miglior preparativo per la vecchiaia.
  • L'oggettività del pensiero è vita.
  • L'uomo è responsabile delle proprie azioni.
  • La bellezza è la miglior lettera di raccomandazione.
  • La cattiva sorte ci mostra chi non sono i veri amici.
  • La comunità politica migliore è formata da cittadini della classe media.
  • La cultura è il miglior viatico per la vecchiaia.
  • La cultura è un ornamento nella buona sorte ma un rifugio nell'avversa.
    • La dignità non consiste nel possedere onori, ma nella coscienza di meritarli.
    • La felicità non è nei beni fuori di noi.
    • La filosofia è la scienza che ha per oggetto la verità.
    • La filosofia non serve a nulla, dirai; ma sappi che proprio perché priva del legame di servitù è il sapere più nobile.
    • La gratitudine è un sentimento che invecchia presto.
    • La legge è ordine, e una buona legge significa un ordine giusto.
    • La libertà è la base di uno stato democratico.
    • La sofferenza è cosa bellissima a vedersi in uno che sopporta serenamente una grande sventura, e ciò non perché sia un'insensibile ma piuttosto per la grandezza dell'animo suo.
    • La speranza è un sogno ad occhi aperti.
    • Le radici della cultura sono amare, ma i frutti sono dolci.
    • Le rivoluzioni non sono sciocchezze, ma dalle sciocchezze hanno origine.
    • Lo scopo del lavoro è quello di guadagnarsi il tempo libero.
    • Lo studio è la miglior previdenza per la vecchiaia.
    • Non esiste grande genio senza una dose di follia.
    • Non si potrà mai dimostrare una proposizione di una certa scienza mediante un'altra scienza.
    • Onore e piacere e intelligenza e ogni virtù li scegliamo, sì, anche per se stessi (sceglieremmo infatti ciascuno di questi beni anche se non ne derivasse nient'altro), ma li scegliamo anche in vista della felicità, perché è per loro mezzo che pensiamo di diventar felici.
    • Pensate da uomini saggi, ma parlate come la gente comune.
    • Persino quando una legge viene scritta non è assicurato il fatto che rimanga invariata.
    • Platone è mio amico, ma la verità è ancora più mia amica.
    • Primo: vivere. Dopo: filosofare.
    • Quale vantaggio hanno i bugiardi? Che quando dicono la verità non sono creduti.
    • Sbagliare è possibile in molti modi, ma riuscire è possibile in un modo solo.
    • Se c'è una soluzione perché ti preoccupi? Se non c'è una soluzione perché ti preoccupi?
    • Senza amici nessuno sceglierebbe di vivere, anche se avesse tutti gli altri beni.
    • Senza causa o principio è impossibile che alcuna cosa esista o sia fatta.
    • Si decide in fretta di essere amici, ma l'amicizia è un frutto che matura lentamente.
    • Si dovrebbero sperimentare le cose prima di impararle, infatti si impara dall'esperienza.
    • Tra corpo e anima vige un rapporto materia-forma, come se l'anima fosse la vera forma del corpo. Chiedersi se corpo e anima siano la stessa cosa è una domanda priva di senso: è come domandarsi se sono la stessa cosa la cera e la forma della candela.
    • Un principio anche minimo in quantità, può essere grandissimo nella potenza, e, quindi, negli effetti.
    • Un tutto è ciò che è ha avuto un inizio, una metà e una fine.
    • Un'assurdità plausibile è sempre migliore di una possibilità che non convince.
    • Uno Stato è governato meglio da un uomo ottimo che da una ottima legge.
    • La bellezza è il dono di Dio.
    • Gli uomini colti sono superiori agli incolti nella stessa misura in cui i vivi sono superiori ai morti.
    • Dei primi filosofi, i più hanno pensato che vi siano solo principi materiali delle cose. Ciò da cui le cosa hanno il loro essere e da cui si originano e in cui corrompendosi si risolvono – poiché la sostanza permane pur mutando negli accidenti – dicono sia l'elemento primordiale e, essa sostanza, il principio delle cose; per questo pensano che niente si generi o perisca in assoluto, dato che tale sostanza permane in eterno.
    • Secondo è l'argomento [di Zenone di Elea] detto Achille. Questo sostiene che il più lento non sarà mai raggiunto nella sua corsa dal più veloce. Infatti è necessario che chi insegue giunga in precedenza là di dove si mosse chi fugge, di modo che necessariamente il più lento avrà sempre un qualche vantaggio. Questo ragionamento è lo stesso della dicotomia, ma ne differisce per il fatto che la grandezza successivamente assunta non viene divisa per due. Dunque il ragionamento ha per conseguenza che il più lento non viene raggiunto ed ha lo stesso fondamento della dicotomia (nell'un ragionamento e nell'altro infatti la conseguenza è che non si arriva al termine, divisa che si sia in qualche modo la grandezza data; ma c'è di più nel secondo che la cosa non può essere realizzata neppure dal più veloce corridore immaginato drammaticamente nell'inseguimento del più lento), di modo che la soluzione sarà, per forza, la stessa.
    • E' dunque chiaro che ciascuno è soprattutto intelletto e che la persona moralmente conveniente ama soprattutto se stesso.
    • L'arte è un certo stato abituale, unito a ragione in modo veritiero - La saggezza è uno stato abituale veritiero, unito a ragionamento, pratico che riguarda ciò che è bene e male per l'uomo - La saggezza è uno stato abituale unito a ragionamento vero, relativo ai beni umani, pratico.
    • I piaceri che derivano dal contemplare e dall'apprendere fanno sì che si contempli e si apprenda ancor di più.
    • L'artista ama la sua opera perché ama la sua stessa esistenza. Questo è naturale, dato che, in atto, l'opera esprime ciò che noi siamo in potenza.
    • La massa e le persone più volgari giudicano che il bene e la felicità consistono nel piacere, e perciò amano la vita dissoluta.
    • La virtù risplende nelle disgrazie.

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